L' 11 ottobre 1992 papa Giovanni Paolo II promulgò il Catechismo della Chiesa Cattolica con la Costituzione apostolica “Fidei Depositum”, dove veniva affermato che  “ … il Concilio non doveva per prima cosa condannare gli errori dell'epoca, ma innanzitutto impegnarsi a mostrare serenamente la forza e la bellezza della dottrina della fede”.
Con i nostri incontri sul Catechismo della Chiesa Cattolica (richiesto da alcuni volontari dell’Associazione) intendiamo rinfrescare la memoria sul Catechismo,  insieme a chi forse non lo conosce ancora.
Lo “studio” avviene in modo sistematico, ma aperto al dialogo.
Anche a chi frequenta la rete, il blog, Facebook e Twitter estendiamo l'invito a dialogare con noi!
Il problema del primo annuncio iniziato con gli apostoli e continuato nei secoli, l’annuncio della morte-risurrezione di Gesù, ha innescato il discorso sulle apparizioni del Risorto, oggetto delle letture della Parola di questi giorni del tempo pasquale e sulla vita eterna che ci aspetta.
Di fronte a qualche intervento che considerava la risurrezione di Gesù come una specie di  “corpo astrale” (affermazione verosimilmente frutto di frequentazione di ambienti pseudo-religiosi) (1), ci si è soffermati sulla necessità di stare alla Parola di Dio ed alla interpretazione della Chiesa, per intendere nel modo retto la risurrezione.
Quella della risurrezione è stata una rivelazione progressiva di Dio iniziata già nell’Antico Testamento e culminata con la risurrezione di Cristo. I nn. 988 e seguenti del Catechismo trattano questo argomento. Ancicipiamo qualche breve punto:
989 “ … come Cristo è veramente risorto dai morti e vive per sempre, così pure i giusti, dopo la loro morte, vivranno per sempre con Cristo risorto, e che egli li risusciterà nell'ultimo giorno. 556 Come la sua, anche la nostra risurrezione sarà opera della Santissima Trinità: « Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi » (Rm 8,11).
990 Il termine « carne » designa l'uomo nella sua condizione di debolezza e di mortalità. 558 La « risurrezione della carne » significa che, dopo la morte, non ci sarà soltanto la vita dell'anima immortale, ma che anche i nostri « corpi mortali » (Rm 8,11) riprenderanno vita.
Cari amici, alla prossima!
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(1) Corpo astrale: In numerose tradizioni, religioni e scuole di pensiero orientali ed esoteriche, il corpo è considerato tutto ciò che – a livello più o meno materiale – riveste e ricopre la «vera essenza» spirituale di un essere che deve, attraverso pratiche religiose, liberarsi delle necessità materiali corporee per raggiungere i più alti gradi di spiritualità. Trattandosi di un'essenza "nascosta", il suo studio attiene alla cosiddetta anatomia occulta (tratto da Wikipedia)