DISAGIO GIOVANILE

(liberamente tratto da www.aidd.it)

Con il termine disagio giovanile s’intende il malessere in età evolutivail non-agio, tipico soprattutto dell’adolescenza, esso non ha caratteristiche di una specifica patologia ma può essere il risultato di molteplici concause che intaccano il benessere dei ragazzi.

L’adolescenza, infatti, è una fase di passaggio, caratterizzata da svariati cambiamenti, in tutte le aree dell’identità, dal raggiungimento di importanti compiti evolutivi e da un conflitto interiore tra la spinta naturale a crescere e divenire adulti e il desiderio di sentirsi ancora bambini.

                                                              DIPENDENZE PATOLOGICHE

Accanto alla dipendenza riferita all’uso esclusivo di sostanze, le così dette dipendenze classiche da sostanze (droghe, alcol, fumo, farmaci, cibo), dobbiamo aggiungere una definizione più ampia che tenga conto anche delle nuove dipendenze, o dipendenze senza sostanza, le New Addiction, le dipendenze comportamentali.
Esse, infatti, si riferiscono ad una molteplicità di comportamenti che possono essere la base di queste nuove dipendenze patologiche e presentano diversi elementi in comune con le dipendenze classiche (tolleranza, astinenza, craiving, poliabuso…) e che meritano, da parte dei ricercatori ulteriori approfondimenti scientifici.

BULLISMO e CYBERBULLISMO

Con il termine bullismo s’intende una serie di azioni offensive e aggressive messe in atto, da parte di una o più persone, in una dinamica tra pari, contro qualcuno, in modo intenzionale, ripetuto nel tempo che arrecano danno o disagio all’altro, con il desiderio di intimidire o prevaricare l’altro, in una dinamica relazionale di asimmetria di potere.
 
Nel fenomeno del bullismo sono presenti tre protagonisti: il bullo/i, la vittima/e e gli spettatori. I contesti in cui tale fenomeno si manifesta possono essere svariati e non riguardano esclusivamente il mondo della scuola ma tutti i luoghi che vedono la presenza di relazioni tra pari (parchi, strade, centri estivi, palestre…).
 
Con cyberbullismo s’intende il bullismo che avviene in rete,  attraverso l’utilizzo dei mezzi tecnologici (computer, smartphon, tablet).
Il cyberbullismo mostra sia degli aspetti di continuità con il bullismo tradizionale sia degli elementi distintivi, dove i criteri di definizione richiedono un adattamento alle caratteristiche delle tecnologie e del web e, a seconda del tipo di comportamento agito, una ridefinizione.
 
Nello specifico, l’asimmetria nella relazione non si esplica con la forza fisica, il potere nell’online può semplicemente derivare da una maggiore competenza nella navigazione e nell’utilizzo di specifiche applicazioni per molestare la vittima, dall’anonimato e dalla popolarità mediatica. Come nel bullismo faccia a faccia i comportamenti aggressivi si caratterizzano per la loro reiterazione, ad esempio nel caso dei continui sms offensivi o di minaccia inviati alla vittima. Nonostante ciò, anche un singolo episodio, se pubblicato nelle chat, nei social network o nelle piattaforme di condivisione video (ad esempio YouTube) può tradursi, per l’effetto virale del contenuto divulgato a e da centinaia di utenti, in un danno estremamente rilevante per la vittima. In tal senso la ripetitività dell’azione aggressiva si focalizza sul numero delle persone che possono essere raggiunte con un messaggio, un video o un’immagine e al tempo di permanenza di tali contenuti nel web, piuttosto che alla frequenza dell’atto che è spesso riferibile ad un’unica azione.
 

ANSIA e DEPRESSIONE

L’adolescenza è una fase di passaggio, delicata, in cui uno dei compiti principali, per un ragazzo, è l’elaborazione del lutto per la perdita della propria infanzia; questo ci porta ad affermare che una certa dose di ansia e depressione può essere presente nei vissuti degli adolescenti come qualcosa di fisiologico e naturale.

Ciò che deve destare preoccupazione è quando gli aspetti depressivi e ansiogeni diventano talmente pervasivi e invasivi, nella vita di un ragazzo, da bloccare più aspetti della sua identità e divenendo, così ostacolo, alla sua crescita evolutiva.

L’ansia è un emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazioni e modificazioni fisiche, come aumento della pressione sanguigna.

DISPERSIONE SCOLASTICA

Comportamenti derivanti dall’ingiustificata e non autorizzata assenza di minorenni dalla scuola dell’obbligo.
Con questo termine s’intende l’insieme dei comportamenti (assenze, ritardi ripetuti, abbandono scolastico) derivanti dall’ingiustificata e non autorizzata assenza di minorenni dalla scuola dell’obbligo. Essa può essere dovuta a diverse cause ma ha come comune denominatore un disagio sperimentato nell’ambito scolastico, dovuto a componenti individuali e/o familiari e/o sociali.

FATICHE RELAZIONALI

Fatica a gestire le emozioni forti, derivanti da accentuati conflitti interiori e dall’interazione con l’altro.
Le fatiche relazionali si possono differenziare in:

Fatiche nella relazione con la realtà, con gli altri: ritiro sociale, isolamento.
Fatiche nella relazione con se stesso: autolesionismo.

Le fatiche relazionali spesso sono dovute alla fatica a gestire le emozioni forti (rabbia, frustrazione, delusione, tristezza, paura…), derivanti dai forti conflitti interiori e dall’interazione con l’altro.

Questo può portare a comportamenti non sempre appropriati e funzionali allo stare bene che comportano l’agire contro l’altro o contro se stessi, chiudendosi in un ritiro sociale, fino ad arrivare ad un vero e proprio isolamento, dove la stanza e la casa sembrano essere unico rifugio, rispetto ad un mondo altro, da cui proteggersi, estraneo e nemico.
Oppure si può arrivare a compiere gesti contro se stessi, contro il proprio corpo, che ci definisce, ci fa sentire e ci mette in relazione con l’esterno. Colpire noi per vincere un’apatia di fondo da cui non riusciamo a liberarci, per sentirci nuovamente vivi e capaci di provare sensazioni ed emozioni.