La fase del NO
La fase del “no”Perché la “fase del no” per gli psicologi è una fase molto importante nello sviluppo del bambino? Se noi potessimo chiedere a un bambino prima della fase del no: «Ma tu chi sei? Chi senti di essere?», se un bambino fosse in grado di rispondere forse ci risponderebbe con un’affermazione del tipo: «Io sono una specie di tutt’uno con la mamma. Io e la mamma siamo una roba sola», che è un tipo di risposta che ha un senso nella fase evolutiva di crescita, di inizio di percezione di sé, di chi si ha davanti, da parte del bambino.
La parola "NO"
La parola “no” è una parola che siamo abituati ad ascoltare fin da piccoli. Quali sono i no? «Non mettere le dita lì, che c’è la corrente» - «Non camminare male che cadi» - «Non mandar giù bocconi grossi che ti vanno di traverso» - «Non metterti le dita nel naso» - «Non andarti a schiantare in moto» - «Non farti le canne», e via di questo passo.
Sono affermazioni accompagnate da una parola, la parola “no”. La parola “no” è una delle parole più usate nei rapporti intra-familiari, sia che si parli in coppia, sia che si parli tra genitori e figli, eccetera.